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Subject:
gatta paurosa

La mia gatta di 6 anni si spaventa molto facilmente: quando entrano estranei o quasi, quando sente alcuni rumori (in particolare il suono del campanello della porta, persone che salgono le scale, e bambini!).
Le sue reazioni sono: la fuga o l'assunzione di un aspetto terrifico con un soffio che in alcuni momenti assomiglia ad un sibilo di serpente. Fa veramente paura! Dimenticavo il terrore per il veterinario: la mia gatta urina e defeca appena è sul tavolo, ancora nel trasportino.
Io e mio marito abbiamo due comportamenti diversi rispetto al problema (?): mentre lui la spinge ad affrontare le situazioni (ad es. la va a stanare e la porta in braccio davanti alle persone e la tiene anche se lei soffia finché non riesce a divincolarsi), io la lascio stare e sollecito gli altri a "far finta di niente". (La gente si spaventa: mi chiedono se è un gatto da guardia).
Quando era cucciola era piuttosto aggressiva, ma non così fifona. Mi può dare qualche consiglio?

Grazie
Milena

 
 
Risponde:
Dr. Maria Grazia Sonetti
Esperto in Terapia comportamentale di cani e gatti

Purtroppo comportamenti come quelli che avete osservato nella vostra gatta sono piuttosto frequenti. I gatti hanno un istinto innato di evitare con la fuga stimoli potenzialmente dannosi, ma a volte, come nel caso della vostra gatta, questo istinto scatta anche nelle situazioni non pericolose. La gatta può aver imparato a temere alcuni stimoli per due ragioni: o per mancanza di adeguate esperienze durante l'età infantile (ad esempio pochi contatti con bambini) o in seguito a specifici traumi (ad esempio un incontro che l'abbia particolarmente spaventata con una persona estranea). Sicuramente esiste anche una predisposizione individuale a reagire con paura e a mal sopportare situazioni stressanti.
Il trattamento in questi casi consiste nel "desensibilizzare" l'animale agli stimoli che lo impauriscono, cioè nel fare in modo che in presenza di questi stimoli la sua paura gradualmente diminuisca fino a scomparire. Per ottenere questo risultato bisogna esporre il gatto allo stimolo di cui ha paura in una situazione controllata. Di solito si utilizza una comoda gabbia, dove il gatto viene abituato a stare in modo che vi si senta al sicuro. Quindi si espone il gatto nella sua gabbia, che gli impedisce di fuggire ma che gli da sicurezza, ad uno stimolo di cui abbia paura ma che sia inizialmente di bassa intensità. A volte, nei casi più gravi, si possono utilizzare anche dei farmaci che diminuiscono le reazioni di paura del gatto e che aiutano il trattamento nelle sue prime fasi. Di solito il trattamento è portato avanti con l'aiuto di un terapista del comportamento, dato che bisogna adattarsi in ogni momento alle reazioni del gatto, per non rischiare di fare passi affrettati e dannosi. Il metodo utilizzato da suo marito è corretto in principio, ma non nel modo in cui è attuato. Per impedire al gatto di fuggire bisogna come detto utilizzare una gabbia e non le braccia del proprietario, non solo per evitare graffi e morsi ma soprattutto perché, se correttamente abituato alla gabbia, il gatto ne trae molta più sicurezza. Inoltre l'esposizione agli stimoli deve essere molto graduale: bisogna iniziare con uno stimolo di intensità tale che non provochi nessuna reazione nel gatto.
Il caso della vostra gatta non è semplice, perché il suo nervosismo è ormai generalizzato a molti stimoli. Di solito infatti se non trattati questi problemi comportamentali tendono a peggiorare: il gatto non solo con il tempo ha una reazione paurosa sempre maggiore allo stesso stimolo, ma inizia anche ad avere paura di stimoli differenti.
Nel caso vogliate fare qualche tentativo il primo passo da fare è sicuramente quello di valutare meglio la gravità della reazione paurosa della vostra gatta ai vari stimoli che mi avete citato, in modo da iniziare il trattamento con lo stimolo che maggiormente abbia possibilità di portare ad un buon risultato.

Con i migliori saluti:
Dr. Maria Grazia Sonetti