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Subject:
Terapia per la Filariosi
3 maggio 99

Possiedo un cane ammalato di filaria o filariosi.
Il veterinario della mia zona mi ha detto che la malattia, anche se in fase "avanzata" (la formazione dei "fili" nel cuore) puo' essere curata. La cura (costosissima) si effettuerebbe con iniezioni che dovrebbero sciogliere i cosidetti "fili".
Mi rivolgo a lei per avere conferma dell' effetiva esistenza di tale cura e per sapere quante possibilita` di guarigione ha un cane curato in questo modo.

La ringrazio in anticipo e la saluto
Pietro

 
 
Risponde:
Dott. Laura Cutullo
Medico Veterinario

I "fili" dei quali scrive non sono altro che i parassiti diventati adulti e che hanno proprio la forma di fili o meglio di sottili spaghetti.
La presenza del parassita nel cuore determina la difficoltà o l'impossibilità dell'organo di pompare il sangue nel torrente circolatorio determinando un'insufficienza cardiaca che può essere di vari gradi: da lieve, con sintomi nulli o poco marcati, a molto avanzata, con sintomi estremamente marcati (tosse continua e raccolta di liquido in addome). La prognosi dipende dal grado dell'insufficienza nel momento in cui inizia la terapia, dallo stato di salute generale del soggetto e dal seguire in modo totale e preciso le indicazioni del Veterinario curante durante tutto il periodo del trattamento, soprattutto per ciò che riguarda il riposo assoluto del cane.
Questo perchè la cura non scioglie i parassiti, ma li uccide: sono il tempo e le difese dell'organismo ospite a determinare il disfacimento di essi. Il cane si trova ad un determinato momento con all'interno delle cavità cardiache (o della vena cava) i parassiti morti che però sono ancora presenti e si "frantumano" pezzo per pezzo. Questo è il momento più delicato di tutto il ciclo terapeutico perchè qualche frammento di essi può essere pompato via insieme al sangue ed andare a ostruire (proprio come un tappo) qualche vaso sanguigno anche di importanza vitale. E' proprio per evitare ciò che viene imposto al soggetto malato il riposo assoluto in modo che il cuore non accelleri il suo battito e non aumenti la forza di contrazione.
Se la malattia è ai primi stadi o comunque se il Veterinario curante giudica in uno stato già avanzato ancora possibile la terapia, non solo è auspicabile, ma senz'altro doveroso effettuarla.
I risultati sono quasi sempre ottimi e il cane recupera benissimo.

Con i migliori saluti:
Dott. Laura Cutullo