CANI&GATTI

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Subject:
Kelly abbaia in macchina e quando è al guinzaglio.
18 novembre 2001

Mi chiamo Anna Maria e ho una amica simpatica, ma a volte difficile da
capire.Il mio Pastore Tedesco, Kelly, di 16
mesi ha un carattere simpatico, giocherellone e
socievole; con gli altri cani al parco gioca con tutti e non mi ha mai
creato problemi di litigio. Ma quando è al
guinzaglio o è dentro alla macchina fa delle scene da cane "rabbioso",
abbaia come una forsennata. Come posso
intervenire per poter fare delle piacevoli passeggiate con il mio cane e
potermela portare in macchina quando devo
fare dei giri senza dovermi prendere degli accidenti all' improvviso se
per caso Kelly vede un cane? Grazie per il
tempo dedicato e un saluto a tutti gli amanti degli animali.

grazie
Anna Maria & Kelly

 
 
Risponde:
Dott. Elisabetta Amici
Medico Veterinario

 
Il fatto che Kelly al parco non abbia problemi nel relazionarsi con altri cani, sottintende che abbia correttamente vissuto il
periodo precedente ,definito di “ socializzazione canina”, e che sia stata allontanata dalla
madre e dai fratelli al momento giusto; l’essere giocherellona e socievole con tutti gioca
sicuramente a suo favore aiutandola in un positivo inserimento nel mondo umano.

Normalmente per stabilire se un comportamento è anormale, non basta sapere qual è
quello normale, poiché un comportamento anormale non è la stessa cosa di un
comportamento indesiderabile, ossia: “ un cane che abbaia in momenti inopportuni
potrebbe, dal suo punto di vista, manifestare comportamenti normali ma per noi indesiderabili”. L’abbaiare eccessivo del cane lasciato in macchina verso chiunque passi nelle vicinanze, può da una parte essere la conseguenza di una scorretta educazione (con tutta la buona fede possibile del proprietario) ma in generale può essere interpretato come una difesa del territorio, rivolta verso tutti gli intrusi indifferentemente oppure contro determinati individui ( persone con il cappello, con la barba, con il motorino etc che magari
in passato hanno provocato disturbo al cane nella medesima situazione…). Nel primo caso
un consiglio d’immediata realizzazione, è sicuramente quello di non dare attenzione al cane quando manifesta il comportamento lamentato, poiché sgridare il cane, o averlo fatto finora, dicendogli ad alta voce un “ basta, smettila, …” vuol dire comunque dare attenzione
ed importanza a ciò che il cane sta facendo, gratificando l’azione. Occorre, rimanere in
macchina con lui, parcheggiati, e, solo nel momento in cui –stanco di farlo- smette di
abbaiare ai passanti, gratificarlo con un premio in cibo ( crocchini, o biscotti per cani) e  qualche carezza: in questo modo viene premiato il rimanere in silenzio , lo smettere di abbaiare. Il cane in pratica capisce che se abbaia non ottiene attenzioni se non abbaia le ottiene. 
La difesa del territorio, invece, è spesso osservabile in soggetti che, dopo
un’attenta anamnesi, mostrano un certo grado di dominanza nei confronti del proprietario, e
si può presumere che sia espressione della responsabilità avvertita dal capo-branco di
proteggere il territorio, (macchina) o il resto del branco ( padrone quando il cane è al guinzaglio). In questo caso, di solito, prima di modificare in modo specifico il
comportamento del cane, è opportuno affrontare il problema della sua dominanza e della gerarchia presente all’interno del branco/famiglia (ricordiamo che per il cane la famiglia in cui vive è comunque un branco all’interno del quale esistono precise gerarchie).Nel
frattempo il cane va tenuto il più lontano possibile dalle situazioni che possono far scattare i meccanismi di difesa territoriale; in seguito si cercherà di modellare” il comportamento per
ottenere che situazioni attualmente scatenanti la reazione del cane, siano in seguito vissute
come normali e positive.Per questa seconda ipotesi è però necessario l’aiuto di un esperto
consulente in problemi del comportamento che dopo un’accurata prima visita potrà
presentarvi un ’accurato programma d’intervento. Kelly è un cane giovane ed è femmina,
vi consiglio di provare inizialmente a modificare l’abitudine come indicato nella prima
soluzione, senza però aspettare troppo, nel contattare l’esperto, nel caso in cui non si
notino miglioramenti, per non rendere il problema di più difficile risoluzione.


Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Amici